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Verso un nuovo patto per l’umanità e una legge popolare per la tutela dei beni comuni
22 febbraio 2019
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I beni comuni appartengono a tutti e tutte, non sono mercificabili e sono basati sulla logica inclusiva dell’accesso per le generazioni presenti e future, come la terra, il paesaggio, i fiumi e le foreste, i lidi, l’acqua e l’aria che respiriamo ma anche i beni archeologici e culturali.

Venerdì 22 febbraio, ore 17.30
Salone di Rappresentanza Palazzo Tursi
Via Garibaldi 9, Genova
Ingresso libero fino a esaurimento posti

I beni comuni appartengono a tutti e tutte, non sono mercificabili e sono basati sulla logica inclusiva dell’accesso per le generazioni presenti e future, come la terra, il paesaggio, i fiumi e le foreste, i lidi, l’acqua e l’aria che respiriamo ma anche i beni archeologici e culturali. Sono beni di rilevanza strategica per il futuro del pianeta e per la vita, per questo e hanno bisogno di essere difesi e prima di tutto riconosciuti dal nostro ordinamento giuridico che oggi li ignora. Ma le sfide poste dalla globalizzazione e da un capitalismo estrattivo e finanziario senza rispetto per la vita, impongono anche la costruzione di un nuovo Patto dell’Umanità per un contratto sociale mondiale in grado di assicurare la sopravvivenza di tutte le specie sul pianeta. Siamo in grado di raccogliere questa sfida? Quali pasi concreti possiamo compiere da subito per difendere la nostra casa comune?

Il programma sarà introdotto da Deborah Lucchetti, presidente di Fair e tra gli aderenti al Comitato Popolare di Difesa dei Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà. A seguire il giornalista Pietro Barabino intervista tre relatori che toccheranno il tema dei beni comuni e della loro definizione di diverse angolature: Ottavio Rube, tra i fondatori della cooperativa Valli Unite, Genny Losurdo, animatrice della Agorà degli abitanti della terra e Ugo Mattei, giurista, professore di diritto civile all’Università di Torino e diritto internazionale e comparato all’Hastings College of the Law dell’Università della California, presidente del Comitato Popolare di Difesa dei Beni Comuni, Sociali e Sovrani Stefano Rodotà. L’incontro si conclude con il contributo di Stefano Kovac, presidente di Arci Genova, tra le organizzazioni aderenti al Comitato Rodotà.

Al termine seguirà l’APERITIVO SOLIDALE “VALLI E TARALLI” con vino delle Valli Unite e taralli della Cooperativa Libero Mondo. Sostenere e diffondere il commercio equo è una delle azioni concrete per la tutela dei beni comuni.

I cittadini potranno fare la loro parte tramite due azioni molto concrete:
1. Firmare a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare sul testo originario elaborato dieci anni fa dalla Commissione Rodotà.
2. Diventare azionisti a partire da 1 euro, della neo-costituita “Società Cooperativa di Mutuo Soccorso ad Azionariato Popolare Intergenerazionale Stefano Rodotà”, con primo socio il Comitato Rodotà ed i suoi aderenti: un soggetto giuridicamente innovativo, una rete stabile ad azionariato diffuso, a difesa dei beni pubblici e comuni.

L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo della Regione Liguria, con il patrocinio del Comune di Genova e in collaborazione con la Lista Crivello.